Cara Sua Santità

mi permetto di scriverle perché so che è molto umile, aperto a tutto e tutti (blasfemia a parte, naturalmente).
Giorni fa è stato nella mia città, da Lei stesso definita "difficile".
Ora, io naturalmente convengo con Lei, Napoli è una città difficile, impegnativa, incoerente, ma per me, resta sempre la più bella del mondo.
Anzi, colgo l'occasione per ospitarLa ogni qualvolta ne sentirà il bisogno, avrà voglia, magari anche per sempre!
Il Maschio Angioino è pronto a diventare la Sua residenza, certo non è Città del Vaticano, ma si sentirà più tranquillo.
Ecco, è proprio di questo che vorrei parlarLe: la Sua sicurezza.
Vede Sua Santità, l'Isis ormai minaccia quotidianamente la città che La ospita attualmente.
La mia città si difende bene, noi discendiamo da Masaniello e co.
Dagli eroi delle IV giornate, noi, la difesa della nostra città ce l'abbiamo nel sangue...
Quindi, caro Bergoglio, senza screditare gli amici romani (discendenti dell'Impero più vasto della storia), ma non hanno saputo neanche preservare la propria arte da 4 ubriaconi olandesi (figuriamoci cosa farebbero dinanzi agli squilibrati e sedicenti pseudo-figli di Allah...
Mi creda, faccia le valigie e si trasferisca nel paese del sole e del mare.
Anche perché gli argentini, qui, hanno dato sempre il meglio...
E chissà, magari un giorno potrà convincere Maradona ad allenare il Napoli, Lavezzi a ritornare...
Oh! Sua Santità, gliene saremo riconoscenti a vita.
Io, personalmente Le porterei frolla e caffè, tutte le mattine.
Spero faccia la scelta giusta.
E: "cà a Maronn v'accumpagn!"


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